Il TeleDipendente

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L’analisi. Miriam Leone: le due facce della fiction italiana

downloadMorigerata contessina sulla Rai, spregiudicata valletta per Sky. Le due facce di Miriam Leone, in onda in contemporanea con La dama velata su Rai1 e 1992 su Sky, rispecchiano alla perfezione il doppio volto della fiction italiana.

Da un lato le serie targate Rai, ancora di salvezza per la tv pubblica negli ultimi tempi sempre più in crisi d’ascolti sul fronte dei programmi di intrattenimento: una fiction rassicurante, costantemente attenta a non urtare la sensibilità del pubblico generalista, con tematiche ripetitive e piuttosto tradizionali, spesso ancorata nella rappresentazione della realtà a luoghi comuni e buonismo gratuito, poco coraggiosa nell’esplorare strade nuove. D’altronde non c’è motivo di cambiare se il modello (quello di Don Matteo e Un medico in famiglia per intenderci) continua ancora oggi a portare ascolti. A dare una scossa ha contribuito Ivan Cotroneo con le sue serie, da Tutti Pazzi per Amore a Una Grande Famiglia. E la Rai ha capito che non è del tutto sbagliato sperimentare nuovi linguaggi o introdurre temi sempre più attuali come l’omosessualità e la sieropositività rappresentandoli anche sotto una luce diversa da quella a cui i telespettatori sono stati abituati per anni. Anzi, può portare addirittura un pubblico più giovane come accaduto per Braccialetti Rossi (anche se l’idea di questa serie non è propriamente italiana).

Ma per quanto possa osare, la fiction Rai non raggiungerà mai i livelli di quella Sky: linguaggio diverso, maggiormente crudo per quei generi come Gomorra e 1992 e comunque più realista. L’ispirazione è la serialità americana: fiction complesse, che richiedono allo spettatore una maggiore attenzione e un livello più alto di comprensibilità. Serie in cui si fatica davvero a capire chi siano i buoni e chi i cattivi diversamente da quelle della tv generalista dove ogni personaggio fin da subito è identificabile nell’eroe della situazione o nell’antagonista di turno. E anche qui il successo è assicurato, gli ascolti pure, perché è quello che richiede il pubblico di Sky in una fiction.

Basterebbe fare un confronto tra le scene di sesso de La dama velata e quelle di 1992 per capire di cosa stiamo parlando. Nel primo caso qualche bacio e un corpetto tolto dalle sapienti mani dell’amatore di turno lasciano intuire quel che accadrà tra le lenzuola, in 1992 si va ben oltre l’immaginazione e ben più audacemente vengono mostrate scene di sesso che vedono i protagonisti impegnati in diverse posizioni, connotate talvolta di sensualità e talvolta di squallore a seconda delle esigenze di copione.

In ogni caso a uscirne bene in entrambe le produzioni è Miriam Leone, che è riuscita a dimostrare che oltre alla bellezza c’è anche talento e una buona dose di versatilità: mai come in questo periodo la ex Miss Italia è diventata lo specchio della fiction dei nostri tempi.

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